Parliamo di una patologia di cui forse molti non hanno mai sentito parlare ma che rappresenta un problema serio per tante persone, molti casi che si verificano soprattutto a carico di persone anziane e che mette a repentaglio la loro vita.
Cos’è la Polmonite ab ingestis
Lo dice il nome stesso anche se il latino è sempre piuttosto ostico per la maggior parte degli italiani: si tratta di una polmonite, una patologia a carico dei polmoni provocata da ingestione di materiale proveniente dal tratto digestivo superiore.
Ciascuno avrà sperimentato almeno una volta la pessima sensazione che deriva dalla strada sbagliata che prende il cibo o una bevanda, talvolta la stessa saliva. Si dice popolarmente che qualcosa è “andato di traverso”.
Nell’assoluta maggior parte dei casi ciò che, invece di incanalarsi correttamente nell’esofago prende la via respiratoria, si risolve spontaneamente grazie alla tosse che espelle tale materiale e lo fa reincanalare nell’esofago.
Se questo non accade il cibo viene aspirato e finisce nei polmoni provocando gravi problemi, la Polmonite ab ingestis. Combattere i problemi che questo evento causa nel polmone è arduo, il materiale resta nel polmone e lo danneggia, può andare in putrefazione e provocare gravi infezioni che i medici tentano di affrontare ma il tasso di mortalità per la Polmonite ab ingestis è piuttosto elevata.
Come si origina la Polmonite ab ingestis
Quando ingerisci del cibo o delle bevande, questo passa dalla bocca per incanalarsi nella faringe che è passaggio comune di materiale alimentare e di aria. Scendendo il cibo arriva ad un bivio: da una parte origina l’esofago che conduce allo stomaco, dall’altra c’è la laringe che porta l’aria ai bronchi, quindi ai polmoni.
La natura ha studiato un sistema ingegnoso: la laringe è dotata di una sorta di “coperchio” fatto di cartilagine l’epiglottide, che chiude la laringe quando transita del materiale che è destinato all’esofago, determinando un transito obbligato.
Se l’epiglottide non si chiude correttamente, qualcosa può non incanalarsi nell’esofago ma prendere invece il transito respiratorio.
Le Cause della Polmonite ab ingestis
Da quanto detto è evidente che alla base della Polmonite ab ingestis c’è un problema nel meccanismo della deglutizione, del movimento dell’epiglottide nella chiusura dell’accesso respiratorio.
Tra le cause c’è in posizione prevalente una motivazione neurologica ma anche problemi di reflusso gastroesofageo. Alcuni farmaci come gli ACE inibitori possono alterare i meccanismi della deglutizione ma anche gli inibitori della pompa protonica e alcuni farmaci antipsicotici.
Alterazioni della coscienza intenzionale come l’anestesia generale o convulsioni possono provocare un’inefficienza dei movimenti dell’epiglottide. Ricordiamo che anche stati di malnutrizione e il Diabete devono essere considerate come possibili cause di questa patologia.
Tra i fattori di rischio certamente lo stato di allettamento prolungato e condizioni di immunodepressione e ancora la presenza di secrezioni dovute a infezioni di vario genere.
La Cura della Polmonite ab ingestis
La terapia da mettere in atto a contrasto della Polmonite ab ingestis deve essere di tipo combinato, ossia di somministrazione combinata di farmaci sintomatici e antibatterici.
Si utilizzeranno, quindi, antipiretici per il controllo dello stato febbrile, antibiotici possibilmente mirati a seguito di un antibiogramma eseguito su una coltura batterica e antidolorifici eventuali.
Naturalmente occorre identificare la causa della patologia, per intervenire curandola ed evitando pericolose recidive. Ad esempio se esiste una causa neurologica quale può essere il Parkinson o l’Alzheimer bisognerà intervenire sul controllo di tali malattie sebbene non possano essere risolte ma almeno mantenute a livelli tali da non far correre eccessivi rischi alle persone che ne soffrono.
Si comprende a fronte di tutto quanto detto come la Polmonite ab ingestis sia una patologia che interessa soprattutto le persone in età più avanzata laddove i meccanismi di controllo della deglutizione è meno efficiente che nelle persone più giovani.