Quando si richiede un prestito, capita, non di rado, di dover ottenere la somma nell’arco temporale di breve termine, specie se la richiesta è causata da una spesa imprevista da sostenere. Ed i tempi ai quali sottostare se la richiesta fosse inoltrata ad un istituto di credito sono spessi assai lunghi, talvolta superiori anche ai 7 giorni.
Tramite internet, però, queste lungaggini possono essere comodamente eliminate. La redazione di StrettoWeb.it ha scritto un articolo sul come sia possibile ottenere prestiti online rapidamente, una guida estremamente dettagliata e aggiornata al 2020. D’altro canto, un numero sempre più cospicuo di nostri connazionali fa ricorso ai prestiti veloci, solitamente erogati nell’arco di massimo 48 ore per ottenere la liquidità desiderata.
Prestiti veloci: il preventivo, primo step indispensabile per ottenerlo
A questa tipologia di prestiti può accedere qualsiasi tipologia di risparmiatore, anche quei soggetti che non percepiscono alcun tipo di reddito in forma certa e continuativa; per quest’ultimi esiste una particolare gamma di finanziamenti, denominata “prestiti senza busta paga in 24 ore”, che può essere richiesta anche da casalinghe, disoccupati, lavoratori autonomi e studenti. Per quanto ovvio, la valutazione della fattibilità del prestito resta, anche in questo caso, in capo all’ente creditizio.
Tornando ai prestiti veloci in senso lato, il primo passaggio fondamentale da compiere è richiedere un preventivo online: le finanziarie più serie e note, infatti, consentono al risparmiatore di richiederlo direttamente tramite il proprio sito. Nel preventivo devono essere ricomprese tutte le condizioni economiche del contratto: dal TAN (tasso annuo nominale) al TAEG (tasso annuo effettivo globale), passando per le altre tipiche voci presenti in qualsiasi finanziamento (commissione di istruttoria, spese incasso rata, costo copertura assicurativa, etc…)
Il consiglio, per quanto ovvio, è quello di richiedere un numero significativo di preventivi, in modo da poter comparare adeguatamente le proposte e scegliere il finanziamento maggiormente confacente alle nostre esigenze, privilegiando quello che risulta più conveniente dal punto di vista economico. Un occhio di riguardo va comunque prestato al tema della sicurezza: lo scambio di documenti con una finanziaria affidabile avverrà sempre mediante mail certificata di quest’ultima.
Prestiti veloci: quali sono i documenti da presentare e quale importo si può richiedere?
Il mondo dei prestiti veloci, tuttavia, non è accessibile per importi particolarmente significativi: di norma possono essere richiesti per un importo variabile tra €.1000,00 ed €.30000,00, anche se alcune finanziarie riescono ad erogare prestiti veloci per importi maggiori. Salvo casi particolari, come l’acquisto di un predefinito bene, quando si richiede un prestito veloce non è necessario specificare la motivazione: trattandosi di prestiti non finalizzati, non è indispensabile che il richiedente presenti “pezze giustificative” a supporto della richiesta.
Rispetto ad un classico prestito personale, invece, nulla varia per quanto concerne la documentazione da presentare alla finanziaria: documento in corso di validità (patente, carta d’identità o passaporto); codice fiscale o tesserino sanitario; CUD o modello UNICO; ultime tre buste paga, cedolino pensione INPS o documentazione attestante il percepimento di un’entrata certa e costante; permesso di soggiorno per i cittadini extracomunitari. Prima di inoltrare la domanda online, al fine di rendere effettivamente celere la pratica, è opportuno disporre di tutte questi documenti ed allegarli alla richiesta di prestito.
Negli ultimi anni, diversi risparmiatori hanno provato a richiedere questi prestiti mediante le piattaforme di social lending, che offrono la possibilità ad un privato di poter concedere un finanziamento ad un altro soggetto privato. Questa modalità consente, di fatto, di scavalcare il tradizionale canale delle finanziarie e degli istituti di credito ed ha attirato l’interesse di un discreto numero di consumatori. Quando ci si affaccia a queste piattaforme, tuttavia, è indispensabile verificare che siano effettivamente autorizzate dall’agenzia governativa ad operare in Italia.