L’attuale contesto sociale, purtroppo, non è certo dei migliori. L’inflazione, dopo essere stata quasi del tutto assente per un decennio, è tornata a farsi sentire con un vigore inatteso, come non si vedeva da quasi cinquant’anni a questa parte. Le famiglie europee, quindi, si sono trovate di fronte ad un aumento significativo dei prezzi per l’acquisto di beni di prima necessità, oltre, se non soprattutto, per il forte rincaro energetico.
Inutile negare, come le bollette di gas e luce siano aumentate esponenzialmente, con costi triplicati rispetto allo scorso anno. La capacità di spesa, quindi, si è abbassata notevolmente, creando qualche grattacapo più del previsto. Non deve stupire, di conseguenza, se un vasto numero di risparmiatori abbia volto lo sguardo al mondo del credito, da sempre alleato degli stessi per riuscire a far fronte a spese di grande o piccolo importo.
Prestito di piccolo importo: le finalità più utilizzate
Nel momento storico che stiamo vivendo, il numero di richieste dei prestiti per famiglie e imprese di piccolo importo è aumentato significativamente, al fine di reperire la liquidità necessaria per far fronte, in svariati casi, a spese di primaria importanza, indispensabili per riuscire a mantenere “viva” l’attività o la vita quotidiana di ogni singolo cittadino.
D’altro canto, un prestito di piccolo importo può risultare particolarmente utile anche per altri motivi, come, ad esempio, non ledere sul patrimonio finanziario personale, mantenendolo intatto e pronto, eventualmente, a far fronte a spese di importo più significativo relativo all’acquisto di beni e servizi di importo elevato.
A differenza di un tempo, si può accedere al mondo del credito anche per importi modesti, spesso, come si è scritto, relativo a spese di primaria importanza, come – a titolo esemplificativo – le tasse universitarie dei figli, piuttosto che la riparazione del veicolo per un guasto inatteso ed altro ancora.
Ad esempio, richiedere prestiti fino a 1000 euro non è poi così difficile, soprattutto se si hanno le giuste garanzie. Soluzione, quest’ultima, particolarmente importante per tutti quei soggetti che non dispongono di un reddito fisso e continuativo, oppure, purtroppo, momentaneamente non hanno un’occupazione.
Prestiti di piccolo importo, con garanzia o senza garanzia
In questi casi, infatti, è molto complesso ottenere liquidità in assenza di garanzie, anche se in alcune circostanze, nonostante l’accertato stato di “disoccupazione”, si possono ottenere prestiti di modesto importo anche senza garanzie. E’ il caso, ad esempio, delle persone che percepiscono un assegno di mantenimento per un periodo congruo all’ammortamento del prestito di piccolo importo.
Un altro caso, seppur più raro, riguarda persone disoccupate che percepiscono, mensilmente, un canone di locazione per l’affitto di un immobile di proprietà. Ogni caso, per quanto ovvio, verrà attentamente analizzato dall’istituto di credito/finanziaria, ma se l’importo è davvero modesto ed il periodo di ammortamento è breve, esiste qualche chance di richiedere un prestito senza garanzie.
In tutti gli altri casi, invece, se non si dispone di un reddito è necessario presentare delle garanzie a supporto della richiesta di finanziamento. A livello statistico, quella maggiormente utilizzata è la garanzia di firma, che consiste, in termini semplici, nel coinvolgimento di un soggetto terzo, definito “garante”, in grado di far fronte, eventualmente, al pagamento del debito qualora il contraente risultasse insolvente.
La persone coinvolta, per quanto ovvio, deve essere percettore di un reddito certo, non essere eccessivamente indebitato nel sistema creditizio ed essere in grado, in base ai modelli di sostenibilità della rata utilizzati da ogni singolo ente creditizio, di far fronte al pagamento dell’impegno mensile. Le garanzie, inoltre, possono essere anche reali: ad esempio, si può porre a garanzia un titolo finanziario, proprio o posseduto da terzi, per ottenere la liquidità richiesta.